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31 luglio 2020 5 31 /07 /luglio /2020 21:36
 Un visitatore dalla Quarta Dimensione! La proiezione di un ipercubo a quattro dimensioni.

L’idea di quarta dimensione è spesso circondata da un alone di mistero e di sospetto. Come osiamo noi, creature di lunghezza, altezza e spessore, parlare dello spazio a quattro dimensioni? Usando tutta la nostra intelligenza tridimensionale è possibile immaginare un “superspazio” o meglio un iperspazio di quattro dimensioni? E come potrebbero essere un cubo o una sfera quadridimensionali? Quando diciamo di “immaginare” un drago gigante con una lunga coda squamata e con le fiamme che escono dalle narici, oppure un super aereo di linea con una piscina e un paio di campi da tennis sulle sue ali, in realtà stiamo delineando un’immagine mentale di come sarebbero queste cose se ci apparissero improvvisamente davanti agli occhi. E questa immagine la disegniamo nello sfondo del familiare spazio a tre dimensioni nel quale sono situati tutti i comuni oggetti, compresi noi stessi. Se è questo il significato della parole “immaginare”, allora è possibile immaginare una figura a quattro dimensioni nello sfondo del comune spazio tridimensionale, allo stesso modo in cui è possibile schiacciare un corpo tridimensionale su un piano

fig24

Il modo sbagliato e quello corretto per “schiacciare” un corpo tridimensionale su una superficie a due dimensioni

Ma, aspettate un momento. In un certo senso, noi siamo in grado di appiattire i corpi tridimensionali sul piano, disegnandoli. In questi casi, comunque, non dobbiamo utilizzare una pressa idraulica o qualche tipo di forza fisica per eseguire tale operazione, semmai dobbiamo applicare il metodo noto come “proiezione”.

La differenza tra i due modi di schiacciare un corpo su un piano (ad esempio un cavallo) può essere compresa immediatamente guardando la figura 24.

 

Per mezzo di un’analogia, ora possiamo affermare che pur non essendo possibile “schiacciare” un corpo quadridimensionale in uno spazio tridimensionale senza che alcune parti schizzino via, è invece possibile eseguire delle “proiezioni” di varie figure a quattro dimensioni nel nostro spazio a tre dimensioni. Dobbiamo ricordare però che allo stesso modo in cui la proiezione sul piano di un oggetto tridimensionale è una figura piana a due dimensioni, la proiezione di un “supercorpo” di quattro dimensioni nel nostro spazio ordinario sarà rappresentata da una figura a tre dimensioni.

fig25

Creature bidimensionali guardano con sorpresa l’ombra di un cubo tridimensionale proiettato sulla loro superficie.

Per chiarire meglio la questione, proviamo a pensare in che modo le creature-ombra bidimensionali che vivono su una superficie potrebbero concepire l’idea di un cubo tridimensionale. Possiamo facilmente immaginarlo, dato che rispetto a loro, noi siamo degli esseri superiori, a tre dimensioni, e possiamo guardare il mondo bidimensionale dall’alto, cioè da una terza direzione. L’unico modo per schiacciare un cubo su un piano è quello di proiettarlo con il metodo mostrato nella figura 25.

Osservando questa proiezione e varie altre proiezioni che si possono ottenere facendo ruotare il cubo originale, i nostri amici bidimensionali potrebbero farsi almeno un’idea su alcune proprietà della misteriosa figura chiamata “un cubo tridimensionale”. Non potranno mai “saltare fuori” dalla loro superficie e visualizzare il cubo nel modo in cui lo vediamo noi, ma osservando semplicemente la proiezione saranno in grado di dire, ad esempio, che il cubo possiede otto vertici e dodici spigoli.

fig26

Un visitatore dalla Quarta Dimensione! La proiezione di un ipercubo a quattro dimensioni.

Se ora osserviamo la figura 26 ci troveremo esattamente nella situazione della povera creatura-ombra bidimensionale che esamina la proiezione di un cubo sulla loro superficie. In realtà, la strana struttura complessa osservata con grande stupore dai membri della famiglia, è una proiezione di un “supercubo”, o meglio un “ipercubo” quadridimensionale nel nostro ordinario spazio tridimensionale. (1)

Se si esamina con attenzione questa figura si riconosceranno facilmente le stesse enigmatiche caratteristiche osservate dalle creature-ombra della figura 25: mentre la proiezione di un cubo ordinario sul piano è rappresentato da due quadrati, uno dentro l’altro e connessi per i vertici, la proiezione di un ipercubo nello spazio ordinario è formato da due cubi, uno dentro l’altro. Si possono facilmente contare 16 vertici, 32 spigoli e 24 facce. Proprio un bel cubo no?

fig27 Proiezione del globo sul piano.

Ora vediamo come potrebbe apparire una sfera a quattro dimensioni. Lo facciamo nel modo che ci è più familiare, quello della proiezione di una sfera ordinaria sulla superficie piana. Pensiamo ad esempio da un globo terrestre trasparente, con i continenti e gli oceani disegnati sulla sua superficie, proiettato su un muro (figura 27).

Sul muro i due emisferi si sovrappongono e, giudicando dalla proiezione, si potrebbe pensare che la distanza tra New York e Pechino sia molto piccola. Ma è solo una impressione. In realtà ogni punto della proiezione rappresenta due punti opposti sul globo e la proiezione di un aereo che vola da New York alla Cina si muoverà fino al bordo della proiezione piana e poi tornerà indietro. Nonostante le proiezioni delle traiettorie di due aerei diversi potrebbero intersecarsi sulla proiezione, non avverrebbe nessuna collisione sul globo dato che essi si troverebbero in due posizioni opposte.

Queste sono le proprietà di una sfera ordinaria. Spingendo un po’ oltre la nostra immaginazione non avremo difficoltà di vedere come potrebbe apparire la proiezione nello spazio ordinario di una “ipersfera”. Allo stesso modo in cui la proiezione piana di una sfera ordinaria è formata da due dischi piatti sovrapposti punto a punto e uniti lungo la circonferenza esterna, la proiezione nello spazio di una ipersfera deve essere immaginata come due corpi sferici sovrapposti e uniti lungo le loro superfici esterne. Nel capitolo precedente abbiamo già discusso una struttura straordinaria come questa, come l’esempio di una forma tridimensionale chiusa analoga ad una superficie sferica. Così, tutto quello che dobbiamo aggiungere qui è che la proiezione tridimensionale di una sfera a quattro dimensioni non è nient’altro che la coppia di mele gemelle siamesi già descritte, formate da due normali mele che sono cresciute assieme lungo la superficie della loro buccia.

Allo stesso modo, con il metodo dell’analogia, possiamo rispondere a molte altre domande concernenti le proprietà delle figure a quattro dimensioni sebbene, per quanto ci proviamo, non riusciamo mai ad immaginare nel nostro spazio fisico una quarta direzione indipendente.

Ma si ci pensiamo un po’ di più, scopriamo che per concepire la quarta dimensione non è per niente necessario diventare dei mistici. Esiste una parola che molti di noi usano ogni giorno per designare ciò che potrebbe, e in realtà dovrebbe, essere considerata una quarta direzione indipendente nel mondo fisico. Intendiamo il tempo che, assieme allo spazio, è usato comunemente per descrivere gli eventi che accadono attorno a noi. Quando parliamo di qualsiasi evento dell’universo, sia che si tratti di un incontro casuale con un amico per la strada o dell’esplosione di una lontana stella, noi non diciamo soltanto dove esso accade, ma anche quando. Così aggiungiamo un fatto ulteriore, una data, ai tre fatti direzionali tipici della localizzazione di un posto.

Se si analizza ulteriormente l’argomento, si realizzerà facilmente che ogni oggetto fisico possiede quattro dimensioni, tre nello spazio e una nel tempo. Così la casa nella quale viviamo si estende in larghezza, lunghezza, altezza e tempo e l’ultima estensione è misurata dal momento in cui la casa è stata costruita fino alla data in cui brucerà oppure sarà abbattuta da qualche ditta, o crollerà per età avanzata.

La direzione del tempo non è la stessa delle tre direzioni dello spazio. Gli intervalli di tempo sono misurati dall’orologio, il cui il tic-tac denota i secondi e il din-don indica le ore; gli intervalli di tempo invece sono misurati con il righello. Se per misurare la larghezza, la lunghezza e l’altezza si può usare un righello, non si può mettere lo stesso righello sull’orologio per misurare la durata del tempo. Inoltre, mentre con il righello si può misurare lo spazio spostandolo in avanti, a destra o verso l’alto, e poi tornare anche indietro, con il tempo non si può tornare indietro e siamo costretti ad andare forzatamente dal passato al futuro.

Una volta chiarite queste differenze tra la direzione del tempo e le tre direzioni nello spazio, possiamo ancora usare il tempo come quarta direzione nel mondo degli eventi fisici, senza però dimenticare che non è esattamente la stessa cosa.

Scegliendo il tempo come quarta dimensione sarà molto più facile visualizzare le immagini a quattro dimensioni discusse all’inizio di questo capitolo. Ad esempio, ricordate la strana figura della proiezione del cubo a quattro dimensioni? 16 vertici, 32 spigoli e 24 lati! Non c’è da stupirsi se i personaggi della figura 26 guardano sorpresi questo mostro geometrico.

fig28

Dal nostro nuovo punto di vista, comunque, un cubo a quattro dimensioni è un cubo ordinario che esiste per un certo periodo di tempo. Supponiamo di costruire un cubo usando 12 asticelle di ferro il primo di maggio, e di smontarlo un mese dopo. Ogni vertice di questo cubo deve essere immaginato come una linea che si estende nella direzione del tempo per una lunghezza pari a un mese. Si potrebbe attaccare un piccolo calendario a ciascun vertice e sfogliare le pagine ogni giorno per mostrare la progressione nel tempo (figura 28).

Ora è facile contare il numero di spigoli nella nostra figura a quattro dimensioni. Abbiamo, di fatto, 12 spigoli spaziali all’inizio della sua esistenza, 8 spigoli temporali che rappresentano la durata di ciascun vertice, e di nuovo 12 spigoli spaziali alla fine della sua esistenza (2). In tutto fanno 32 spigoli.

In modo simile, possiamo contare i 16 vertici: otto vertici spaziali il 7 maggio e di nuovo gli stessi 8 vertici spaziali il 7 giugno. Lasciamo contare in modo simile, come esercizio per il lettore, il numero di facce della nostra figura a quattro dimensioni. Facendolo, si ricordi che alcune di queste facce saranno le normali facce del cubo originario, mentre le altre saranno facce “metà spaziali e per metà temporali” formate dagli spigoli originali del nostro cubo esteso nel tempo dal 7 maggio al 7 giugno.

Ciò che abbiamo detto a proposito del cubo a quattro dimensioni, può essere applicato a qualsiasi figura geometrica o ad ogni altro oggetto materiale attuale o passato.

fig29

In particolare, proviamo a pensarci come una figura a quattro dimensioni, una specie di lunga barra di gomma che si estende nel tempo dal momento della nascita fino alla fine della nostra vita. Sfortunatamente non è possibile disegnare oggetti quadridimensionali sulla carta, perciò nella figura 29 abbiamo tentato di suggerire questa idea per mezzo dell’esempio di un uomo-ombra bidimensionale mettendo, al posto della direzione perpendicolare al piano dell’uomo-ombra, la direzione del tempo.

L’immagine rappresenta solo una piccola sezione della vita del nostro uomo-ombra. L’intera vita dovrebbe essere rappresentata da un barra molto più lunga, piuttosto sottile all’inizio, quando l’uomo è ancora un bambino, e che serpeggia per molti anni fino a raggiungere una forma costante al momento della morte (perché i morti non si muovono), e poi comincia a disintegrarsi.

Per essere più esatti, dobbiamo dire che questa barra quadridimensionale è formata da un gran numero di fasci separati di fibre, ciascuna composta da un singolo atomo. Nel coro della vita, molte di queste fibre stanno assieme in un fascio; solo alcuni di esse si separano, come ad esempio quando ci si taglia i capelli e le unghie. Dato che gli atomi sono indistruttibili, la disintegrazione del corpo umano dopo la morte dovrebbe essere in realtà considerata come la separazione dei filamenti in tutte le direzioni, ad eccezione forse di quelli che formano le ossa.

Nel linguaggio della geometria dello spazio-tempo a quattro dimensioni, la linea che rappresenta la storia di ogni particella materiale di ciascun individuo è chiamata “linea di mondo” [“Linea di universo” o “linea oraria”]. In modo simile, possiamo parlare di un gruppo di linee di mondo che formano un corpo composto.

fig29

La figura 30 è un esempio astronomico delle linee di mondo del Sole, della Terra e di una cometa (3).

Come nell’esempio dell’uomo che salta, qui prendiamo uno spazio bidimensionale, il piano dell’orbita terrestre, e disponiamo l’asse del tempo perpendicolarmente ad esso. La linea di mondo del Sole è rappresentata in questo grafico dalla linea parallela all’asse del tempo, dato che consideriamo il Sole come immobile (4).

La linea di mondo della Terra, che ruota in un’orbita quasi circolare, è una spirale che si avvolge attorno alla linea del Sole, mentre la linea di mondo di una cometa si avvicina al Sole e poi se ne allontana di nuovo.

Vediamo che dal punto di vista della geometria spazio temporale a quattro dimensioni la topografia e la storia dell’universo si fondono in una immagine armoniosa, e tutto ciò che dobbiamo considerare è un intricato fascio delle linee di mondo che rappresentano il moto di singoli atomi, di animali o di stelle.

 

Note

 (1) Per essere precisi, la figura 26 mostra la proiezione nel piano del foglio di una proiezione nello spazio ordinario di un ipercubo.

 (2) Se non lo si capisce, si pensi ad un quadrato con quattro vertici e quattro lati che viene spostato ad una certa distanza perpendicolarmente alla sua superficie (nella terza direzione) per una distanza uguale ai suoi lati.

 (3) A dire il vero in questo caso si dovrebbe parlare di “nastri di mondo”, ma dal punto di vista astronomico si possono considerare le stelle e i pianeti come dei punti.

 (4) In realtà il nostro Sole si muove rispetto alle stelle in modo che, in riferimento al sistema stellare la linea di mondo del Sole dovrebbe essere in qualche modo inclinata da un lato.

http://nicola.scarpel.net/il-tempo-e-la-quarta-dimensione/

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2 marzo 2020 1 02 /03 /marzo /2020 23:33

Le due concezioni classiche del tempo sono quella lineare e quella circolare. Quella circolare è stata appannaggio delle società antiche e in genere delle società tradizionali, mentre quella lineare delle società moderne e in particolare di quella occidentale.

Nella concezione ciclica il tempo viene rappresentato da una ruota. Tutti gli avvenimenti si ripetono in un incessante circolo. In alcuni varianti tutto si ripete pedissequamente (gli stoici credevano nel concetto di «palingenesi», cioè l’esatta riproduzione degli stessi eventi e delle stesse persone e cose in ogni ciclo), in altre, i grandi cicli di nascita, crescita e morte si ripetono in maniera sempre diversa. 

Le due idee contengono inevitabilmente aspetti una dell’altra. Consideriamo la credenza della reincarnazione del buddismo. L’anima rinasce perché non ha raggiunto la necessaria purezza, ed in ogni vita deve cercare di evitare gli errori e raggiungere un più alto grado di purezza. Alla fine di questa catena di nascita e morte raggiunge il nirvana o annullamento. Nell’idea dei cicli delle rinascite è evidente la presenza del concetto lineare di continuo progresso. Un aspetto lineare in un’idea tipicamente circolare. Molto vagamente questi cicli di purificazione ricordano le anime del purgatorio cristiano in attesa di ascendere in Paradiso.

Nella concezione ciclica è bene mettere in evidenza la contemporanea presenza di cicli di diversa lunghezza. In una fase del ciclo più grande può essere contenuto un ciclo più breve, e quest’ultimo può a sua volta contenere al suo interno un ciclo ancor più breve. Inoltre i vari cicli di diversa lunghezza si possono sovrapporre, rendendo inintelligibile il tutto. Per venirne a capo è necessario tener presente l’ordine gerarchico a cui sono sottoposti i principi metafisici. Tali principi sono immutabili, ma trovano attuazione a vari livelli corrispondenti al dispiegamento della molteplicità dell’Uno.

 

Ad esempio il principio di ciclicità a livello astronomico dà vita al ciclo della precessione degli equinozi, a livello biologico al ciclo di nascita, crescita e morte, a livello storico alla nascita, affermazione e scomparsa delle civiltà.

Secondo le dottrine indù ci troveremmo nel periodo detto Kali-Yuga. La quarta fase di un ciclo più lungo chiamato Mahâ-Yuga, detto anche Manvantara o éra di un Manu. I quattro periodi secondari detti Yuga sono: Krita-Yuga, Tréta-Yuga, Dwâpara-Yuga e l’attuale Kali-Yuga. Da notare la corrispondenza con le quattro età dell’antichità greco-latina: l’età dell’oro, l’età dell’argento, l’età del bronzo e l’ultima l’età del ferro.

Al suo interno possiamo scorgere vari cicli più brevi. A livello storico la nascita e la morte dell’impero romano, è un ciclo. La rinascita occidentale dopo il Medioevo è l’inizio di un altro ciclo. A livello astronomico il passaggio dell’equinozio primaverile dalla costellazione dell’ariete al pesce, circa duemila anni fa, ha coinciso con la nascita del cristianesimo. Così le pretese New Age di essere in procinto di passare ad una nuova éra viene giustificata anche a livello astronomico dal  passaggio dell’equinozio dalla costellazione del pesce a quella dell’acquario, confondendo forse le gerarchie a cui sono sottoposti i principi metafisici. L’avvento di Cristo è avvenuto in coincidenza con un evento astronomico, ma non ne è certo giustificato. Non è l’evento astronomico che impone l’evento storico, ma si tratta della realizzazione a due livelli diversi, celeste e storico, dello stesso principio metafisico.

Non è certo il caso, qui di ricordare l’importanza che ha rivestito il ciclo della precessione degli equinozi in tutte le società tradizionali.

La concezione lineare è rappresentata da un freccia che inesorabilmente corre verso il futuro. È tipica della religione ebraica e del cristianesimo. Dio crea il mondo e questo inevitabilmente va verso l’apocalisse. La storia assume un significato datole dalla direzione imposta da Dio. C’è un inizio ed esiste una fine verso cui si corre ed a cui bisogna giungere preparati. Il concetto occidentale di progresso, nasce proprio da questa idea. Un concetto laico nato dall’idea prettamente religiosa che la storia umana abbia un senso e una meta da raggiungere rivelata nel caso del cristianesimo nell’Apocalisse che chiude il Nuovo Testamento con una promessa che si attuerà nel futuro.

Ma anche nell’idea lineare sono presenti i cicli. Il tempo religioso è un tempo eminentemente ciclico: è il tempo del rito, che si ripete uguale a se stesso infinite volte. La nascita, la predicazione, la morte e la resurrezione di Gesù si ripetono ogni anno per i cristiani. O il rito dell’Eucaristia, che ripete l’atto dell’Ultima Cena da circa duemila anni.

Ma anche a livello profano assistiamo al ripetersi di cicli. Banalmente le varie mode che ritornano. I   pantaloni a zampa d’elefante in voga negli anni settanta e ora ritornati. Il maggiolino Volkswagen ritornato in versione aggiornata. Cicli che si ripetono.

Nella vita quotidiana sperimentiamo le due idee di tempo. La nostra vita ha un inizio ed una fine, ed è vincolata dalla freccia del tempo che corre inesorabile verso la morte. L’aspetto lineare. Ma viviamo anche dei cicli. Prima siamo bambini, poi cresciamo poi a nostra volta procreiamo, invecchiamo e moriamo. È questo è accaduto ai nostri genitori e si ripeterà per i nostri figli. O  come abbiamo detto poco sopra il tempo religioso o le varie mode. I nostri ritmi biologici sono anch’essi dei cicli.

 

Come combinare le due concezioni? Esistono cicli di diversa durata che si sovrappongono. Esisterà un ciclo di lunghissimo durata. Sarà il nostro punto di raccordo, sfruttando un’idea della geometria. Una retta può essere pensata come una circonferenza a raggio infinito. Se vi è difficile farvene un’idea, pensate alla terra su cui ci troviamo. Sappiamo che è tonda, abbiamo visto le foto dallo spazio, ma nella vita di tutti i giorni non percepiamo la curvatura della terra, perché troppo piccola rispetto alle nostre misure quotidiane. I nostri sensi percepiscono una superficie più o meno piatta. Abbiamo bisogno di strumenti per percepire la curvatura. Il raggio della terra è grande rispetto a noi esseri umani, ma ha comunque una dimensione finita. Provate ad allungare sempre più il raggio della circonferenza terrestre, la curvatura diverrà sempre più piccola e all’infinto scomparirà e vedremo solo una retta. È definita come una circonferenza, ma è una retta. La definizione di circonferenza ci fa ricadere nella concezione ciclica del tempo, ma essendo di fatto una circonferenza di raggio infinito percorribile una sola volta definisce esattamente il tempo lineare. Con un artificio geometrico le due idee possono essere condotte ad unità.

Una retta non ha un inizio ed una fine, mentre nella concezione lineare, il tempo ha un inizio ed una fine. Ed il percorso tra inizio e fine ha un senso. Questo limite può essere superato in maniera semplice. Il ciclo lunghissimo o tempo lineare è il tempo di Dio, che può deciderne l’inizio e la fine. L’inizio è fissato da Dio al momento della creazione del cosmo e la fine dalla sua distruzione. L’inizio e la fine sono dati dalla creazione e dalla distruzione della circonferenza di raggio infinito.

Concludiamo con una citazione di Thomas Burnett, studioso inglese del XVII secolo, tratta dal suo «Teoria Sacra»: “…il ritorno allo stesso stato, in un grande cerchio del tempo, sembra essere in accordo con i metodi della provvidenza, la quale ama recuperare, dopo certi periodi, ciò che andò perduto o si corruppe…”.

fonte

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6 febbraio 2020 4 06 /02 /febbraio /2020 22:34
Nel corso del lavoro portato avanti dal nostro Progetto di lavoro abbiamo approfondito le figure dei Player riconducibili alle fazioni politiche degli Anunnaki sorte successivamente all’idea di Enki di creare quella nuova creatura frutto di ibridazione tra una specie autoctona, l’Homo Erectus, e gli Anunnaki stessi.

Fu così, grazie a un’opera di ingegneria genetica avanzata che comparì sulla scena del pianeta l’Homo Sapiens, avente come scopo quello di servire gli “dei” così come sostenuto tra gli altri nelle teorie del ricercatore italiano Biagio Russo e nei precedenti lavori di Atlanticus: “Manipolazioni genetiche all’alba del genere umano” presentato a Milano il 30/09/2012 e l’articolo “Il Seme degli Dei” entrambi scaricabili gratuitamente dal sito.

Tornando agli Anunnaki e al loro esperimento fin da subito si distinsero due specifiche fazioni con visioni totalmente antitetiche nei confronti della nuova creatura.

Da un lato i seguaci di Enlil che vedevano l’uomo come semplice strumento di lavoro in rispetto dello scopo per il quale era stato creato e che al tempo stesso temevano l’acquisizione da parte di questo di determinate conoscenze. Basti solo pensare alla reazione degli Elohim quando il “serpente” permise ad Adamo ed Eva di cogliere quel frutto.

Dall’altro i seguaci di Enki, desiderosi di fornire all’umanità quegli strumenti utili per evolversi socialmente, tecnologicamente e spiritualmente; strumenti allegoricamente rappresentati dal biblico frutto della conoscenza e dal cabalistico frutto dell’albero della Vita.

Immagine

Certi commentatori osservano come l'Albero della Vita sia un adattamento ebraico di simboli già presenti presso diversi popoli antichi: in effetti, ritroviamo in Egitto il sicomoro sacro come pure il Djed, che giocano un ruolo importante nell’esoterismo egizio. Altri Alberi della Vita esistevano ad esempio nella tradizione mesopotamica di Elam con potenti risonanze cosmogoniche. Sotto nomi diversi una stessa percezione si è installata in differenti culture: l’Albero della Vita si chiama l'A#347;vattha in India, l'Albero Bo o la ficus religiosa dei Buddhisti, il Frassino, Yggdrasil dei popoli nordici, l’Asherah originale degli Assiri, il Java-Aleim (Jahva Alhim declinato in ebraico nel seguito) della tradizione cabalistica caldea.

Nella cabala lo schema dell’Albero della Vita è composto, tra le altre cose, da dieci Sephirot, ovvero i dieci “strumenti” di Dio i cui nomi sono descritti nello schema riportato sopra, ognuna delle quali era dominata da uno degli Arcangeli.

La tradizione iconografica cristiana così come anche certe correnti spirituali new age ci hanno abituato a immaginare gli angeli come esseri spirituali, incorporei, che interagiscono benevolmente proteggendoci, ispirandoci e aiutandoci nelle scelte di tutti i giorni. Niente di più sbagliato se invece andiamo a osservare l’etimologia e l’origine della parola “angelo” e alla descrizione che si fa di essi nella Bibbia stessa.

Il termine "angelo" ha origine dal latino angelus, a sua volta derivato dal greco ánghelos, attestato nel dialetto miceneo nel XIV/XII secolo a.C. come akero, con il significato di inviato, messaggero; e, come messaggero degli Dei, il termine "angelo" appare per la prima volta nelle credenze religiose della Civiltà classica anche se fin dalla cultura religiosa dell'area mesopotamica sono state elaborate credenze sugli angeli, qui indicati con il termine “sukkal” (o sukol), che ritroveremo nei successivi monoteismi. Anche nelle culture mesopotamiche infatti il ruolo dell'angelo è quello di messaggero-inviato del dio: il sukkal di Marduk è, ad esempio, Nabu, quello di Anu è Papsukkal mentre quello di Inanna è Mummu.

Ed è proprio come inviati, messaggeri degli Elohim, che gli angeli annunciano ad Abramo che avrà un figlio così come sono due angeli, due Malakim, ad arrivare a Sodoma per consegnare a Lot il messaggio dell’imminente distruzione della città. Ma in questi come in molti altri casi citati nella Bibbia, gli angeli non si manifestano come entità spirituali, ma come veri e propri esseri in carne ed ossa dotati di fisicità e di quelle stesse passioni proprie degli uomini.

Non voglio con ciò negare la possibilità dell’esistenza di entità spirituali benevole abitanti un livello metafisico a noi non direttamente percepibile; semplicemente voglio affermare che gli angeli, i malakim descritti nella Bibbia non hanno nulla a che vedere con questo ‘mondo astrale’ considerato che di sovente vengono rappresentati nell’atto di mangiare, di bere e comunque di interagire a livello fisico con il mondo materiale in cui si muovono.

Concentriamoci ora sulla figura dell’Arcangelo, ovvero il livello gerarchicamente superiore all’angelo; Arcangelo che, come abbiamo citato prima, sovrintende la propria Sephirot. Gli Arcangeli più famosi sono l’Arcangelo Gabriele, l’Arcangelo Raffaele e a loro ulteriormente superiore, l’Arcangelo Michele; accanto ad essi si affiancano diversi Arcangeli minori: Raziel, Uriel, Amitiel, Samael, Camael… raggruppati in modo diverso a seconda delle diverse tradizioni, tutti comunque accomunati dalla sillaba finale “El” che li ricollega alla schiera degli Elohim.

ImmagineI tre Arcangeli maggiori, si noti Michele (nel mezzo) che nell’iconografia classica caccia Lucifero dalla schiera celeste

Già, i nostri Elohim della Bibbia, ovvero quegli “Antichi dei” di un tempo dimenticato, creatori di un Uomo a loro immagine e somiglianza, e divisi ‘politicamente’ tra due fazioni, gli Enkiliti e gli Enliliti facenti parte del pantheon di divinità sumere capeggiato da Anu e dai suoi due figli Enki ed Enlil e da altre divinità le quali governavano, centinaia di migliaia di anni fa, sul popolo degli Anunnaki.

E come esercitavano il loro potere? Proprio attraverso le gerarchie angeliche, equivalenti ai nostri ministri e funzionari pubblici in carica presso le istituzioni Anunnake al servizio dell’Elohim, oggi diremmo, ‘al governo’.

Sulla base della traslitterazione dei nomi originali degli Arcangeli e delle descrizioni che vengono loro attribuite dalla tradizione giudaico-cristiana (ma anche alcune citazioni coraniche) abbiamo così: Ra-Pha-El (Raffaele) un ipotetico funzionario del ministero di un ipotetico ministero della salute ante-litteram, Mi-Ka-El (Michele), apparentemente un importante funzionario militare, e Kha-Vir-El (Gabriele) forse dedito alle istituzioni collegate al mondo delle informazioni, delle comunicazioni, oggi diremmo dei media, considerato nel mondo contemporaneo, e non per caso, l’angelo protettore delle comunicazioni (radio, cinema, televisione), dei postini, degli ambasciatori, dei giornalai, dei corrieri, dei radioamatori, delle unità dell'Esercito Italiano appartenenti all'Arma delle Trasmissioni e, in generale, di chiunque "porta notizie" (cit.da Wikipedia).

In qualità di funzionari essi non avevano compiti politici o di governo e per questo non vengono mai annoverati nel pantheon degli Elohim. Il loro ruolo era quello di semplici esecutori del volere “divino” dei loro superiori, gli “antichi dei” Elohim governatori di un tempo dimenticato dalla nostra storia. Ora Enki o un suo fedele, ora Enlil o uno dei suoi seguaci, almeno fino alla lotta intestina al mondo Anunnako tra i due fratelli e allo scisma che ne derivò durante il quale il testo biblico narra della cacciata da parte dell’Arcangelo Michele di Lucifero e della schiera dei suoi fedelissimi che da quel momento verranno definiti “Angeli Caduti” o “Vigilanti” nel libro di Enoch.

I Vigilanti, erano come i Malakim, gli Angeli, messageri divini al servizio di Dio, ma "caduti in disgrazia", ovvero scacciati dal ministro della guerra Enlilita Mi-ka-El, che si aggiravano sulla terra in carne ed ossa. L'antica letteratura giudaica attribuisce ai Vigilanti specifici tratti somatici: molto alti, di pelle bianca, capelli bianchi lanosi, carnagione arrossata, occhi penetranti e volti di serpente; i testi mesopotamici ed altri racconti mediorientali sembrano confermare arricchendo le citazioni con "razze di giganti" e confermando che le divinità, antenate della civiltà, erano anch'essi di statura "gigante".

Dal libro di Enoch si racconta che i Vigilanti ribelli rivelarono all'uomo i segreti proibiti del cielo. Azazel "insegnò agli uomini a fare spade, coltelli, scudi e corazze e fece conoscere all'uomo l'arte di lavorare i metalli". Altri Vigilanti sono accusati di aver addestrato i mortali in campi scientifici, quali l'astronomia e la geografia, l'arte di abbellire il corpo, addirittura di "abortire".

Penemu, infine, istruì l'uomo sull'uso di "inchiostro e carta". Caratteri estremi e qualità sorprendenti, dunque, che, forse nulla hanno a che fare con la competenza di un "messaggero celeste" ma che sembrano riguardare più l'azione di una razza molto progredita che trasmette parte dei suoi segreti ad una cultura meno evoluta.

I resti umani trovati in Iraq, nelle tombe egizie, nei templi Maya, hanno mostrato che individui di alta statura e dotati di lunghe teste rappresentavano l'aristocrazia, la classe dominante delle primitive culture. Autori come Eric von Daniken e Zecharia Sitchin teorizzano che i Vigilanti avessero un'origine extraterrestre.

Immagine
Raffigurazione di un Vigilante ricostruita da Billie Walker John sulla base delle descrizioni del libro di Enoch

Ma la vita per i messaggeri degli dei non fu semplice, dopo lo scisma degli Anunnaki, avvenuto centinaia di migliaia di anni fa essi dovettero assistere e servire a un nuovo momento epocale nella storia dell’umanità. Il Diluvio Universale, la distruzione della civiltà di Atlantide promossa dagli Enkiliti e la successiva “Rinascita” di cui abbiamo parlato più volte nel nostro blog, durante la quale furono assegnati ad alcuni Elohim i territori in cui, in virtù del patto sancito da Enlil, si sarebbe dovuta organizzare la ripartenza della società umana azzerata dalla repentina fine della glaciazione di Wurm e dai conseguenti sconvolgimenti globali ricordati come Diluvio Universale.

C’è chi ottenne l’Egitto, chi l’Europa continentale, chi le regioni della valle dell’Indo e chi il mesoamerica con le rispettive popolazioni. Ma ci fu chi non ricevette nulla… e decise di prenderselo, per sempre.

Quell’Elohim si chiamava Yahweh! E come descritto nell’articolo “La Sconfitta della Rinascita” esso selezionò un gruppo di persone della famiglia di Abramo e scelse per loro una regione intermedia tra l’Egitto e le valli dei fiumi Tigri ed Eufrate, da dove muovere battaglia per la conquista dell’intero pianeta attraverso il “suo” popolo prescelto con il quale assoggettare tutte le terre e tutti i popoli della Terra in segno di disprezzo verso coloro che gli negarono un ruolo pari a quello degli altri Elohim.

Possiamo allora definire Yahweh come l’esponente più importante dell’ala più oltranzista degli Enliliti. E con ciò ci ricolleghiamo alle tre figure più volte ricordate nelle ricerche e nelle teorie prodotte dal Progetto Atlanticus:

- Player A: Enliliti, timorosi della possibilità dello sviluppo dell’Uomo, orientati alla ‘beata ignoranza’

- Player B: Enkiliti, fiduciosi e benevolenti nei confronti dell’umanità

- Player C: Enliliti oltranzisti, o metaforicamente definiti Rettiliani, dediti al dominio

Fu a questo punto che gli stessi Arcangeli decisero di iniziare a giocare un ruolo determinante nel tentativo di riportare un po’ di ordine non più come meri esecutori di ordini. Se in un primo momento essi si limitarono a svolgere i compiti assegnati loro dall’Elohim di turno riscontriamo a un certo punto della storia una sorta di ribellione degli Arcangeli enliliti Mi-Ka-El e Kha-Vir-El verso il loro nuovo sovrano ‘terrestre’ Yahweh. Il primo ritornò ad appoggiare la causa del Player A, ovvero degli Enliliti, mentre il secondo, Gabriele, apparentemente sposò la causa del Player B. Fu infatti quest’ultimo a comunicare la nascita di uno dei più grandi esponenti del Player B: Gesù Cristo.

La battaglia tra i tre Player continua e come gli Elohim stanno ancora giocando la loro partita così anche gli Arcangeli stanno svolgendo il loro eterno compito di messaggeri/funzionari degli Elohim.

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16 dicembre 2019 1 16 /12 /dicembre /2019 23:14
Essere un vampiro energetico

Si parla poco di questo argomento, facile intuire il perchè: lasciate che ve lo spieghi.

Essere un vampiro energetico spesso lo si è senza sapere di esserlo. Troviamo persone fortunate e altre sfortunate, probabilmente trovatesi a dover fronteggiare le forze della proprie scelte o puramente del mero destino,, noi stessi a volte ci sentiamo coinvolti in qualche situazione in confronto con altre persone che ci danno un senso di affanno, come se venissimo costretti a donare il ''sangue'' senza riuscire a opporre una determinata resistenza.

I vampiri energetici possiamo trovarli anche nel gioco, sempre in contatto con altri giocatori che perdono e frustrati dalle continue sconfitte e qualcuno vicino, assorbe quella speranza energetica senza che voi possiate reagire. A vostra volta, prosciugati da qualcuno, andate via dal luogo della sconfitta alla ricerca di energia da assorbire per voi e tornare ad essere nuovamente vitale.

Non essere un vampiro energetico è molto difficile, poichè invece di cercare qualcuno da assorbire, lo stato energetico puro della persona, si trasforma in elargire la propria forza in modo consapevole, quindi donatore specializzato.

 

Naturalmente, in psicologia non esiste l’espressione vampiri energetici, perché non si tratta di un raggruppamento su basi scientifiche. Possono essere considerati vampiri energetici i narcisisti, i maniaci del controllo, chi sia caratterizzato da una personalità borderline o il paranoico. Per essere precisi, esiste una vera e propria classificazione stilata da uno psicologo, Albert Bernstein, che ha individuato 5 tipologie di persone pericolose in tal senso: chi abbia comportamenti genericamente antisociali, chi paranoici, chi istrionici, chi narcisistici e chi ossessivi compulsivi.

Ma bisogna stare attenti a non confondere un vampiro energetico con qualcuno che è semplicemente entusiasta di volerci conoscere, essere nostro amico o venire a letto con noi. I vampiri energetici si riconoscono dal fatto che, dopo ogni incontro con loro, ci sentiamo come svuotati, senza forze, senza volontà né alcuna traccia di allegria. Il loro atteggiamento non è semplicemente quello di “attaccarsi”, di effettuare continue chiamate al nostro numero, cercare di essere inseparabili. È impossessarsi della nostra vita, averne il controllo attraverso delle cose che sanno di noi, instillando sensi di colpa, bisogno d’affetto e altre emozioni che rendono molto difficile il distacco da queste persone.

 

Si tratta ovviamente di grandi manipolatori. Tra i loro atteggiamenti principali c’è l’arroganza: i vampiri energetici sono autoritari senza essere autorevoli. L’altra loro caratteristica è chiedere sempre ma non concedere mai: queste persone non si pongono al nostro livello, ma a un gradino superiore, ed è qui che dovrebbe suonare incessantemente un campanello d’allarme nella nostra testa.

Un’altra peculiarità è la lamentela facile. Al vampiro energetico non va bene nulla, ed è impossibile che in una giornata niente vada mai bene. È attraverso queste caratteristiche che i vampiri energetici ci mettono addosso ansia e angoscia, tanto da toglierci letteralmente tutte le forze, perfino quelle che ci aiuterebbero ad allontanarci da loro.

 

Anche la televisione spesso vi trasmette quel senso: specie nelle trasmissioni gossip o trash, noterete una moltitudine di vampiri che si scagliano uno contro l' altro per assorbire energia uno dall' altro. Tra l' altro uno spettacolo veramente pietoso.

A prescindere da questo, come potersi difendere da qualcuno che aspetta solo di succhiare la vostra forza interiore? Principalmente evitare proprio le discussioni e andare nel cuore dei problemi quando vi toccano.

Potrete anche avere a che fare proprio con il vostro partner, dove ognuno di voi due vorrà avere la meglio in una lotta senza fine o meglio...un prelievo forzato di entrambi su chi esaurisce prima la propria forza: in ogni caso la propria forza interiore viene rigenerata anche se in tempi piuttosto lunghi. Potete scegliere se essere parte lesa o attaccante, ricordate sempre e tenetelo a mente: quella stessa energia che rubate la utilizzate velocemente, dura relativamente poco.

 

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27 novembre 2019 3 27 /11 /novembre /2019 22:53

Ogni uomo di questa terra, quando cerca di affrontare onestamente il mistero, desidera accarezzare la verità, ma per quanta buona volontà ed intelligenza abbia, nulla è mai risolutivo, e definitivo. Su un argomento così ambiguo come ufologia e vita extraterrestre, ci sono state delle opinioni nettamente discordanti, vi è chi è sempre stato certo che ciò che apparso agli occhi dei testimoni sia pura realtà, e chi invece ha spiegato il fenomeno in modo totalmente differente, relegandolo nella sfera della paranormalità.

 

Ad esempio John Kell, ufologo americano, era sicuro dell'esistenza di un mondo invisibile, situato nel nostro stesso universo, con una frequenza elettromagnetica non percepibile dai nostri sensi, (Superspettro), che ci manipola e che ci considera di sua proprietà, essa è in grado di creare grazie alla sua energia, tutte le creature misteriose possibili ed impossibili, quelle creature che noi comunemente chiamiamo: fate, elfi, folletti, fantasmi, vampiri, demoni, lupi mannari, l'uomo falena, compresi gli alieni... ma a quale scopo? E' chiaro che per fare questo, noi umani subito ci domandiamo, quale sia lo scopo di tutto ciò..perché?

John Kell, riteneva che per questa entità, il superspettro, noi non siamo altro che un allevamento, avete capito bene, più o meno come l'umanità considera gli animali da allevamento.

 

 

E se ci fermiamo in una profonda riflessione, è evidente che gli uomini, anche quelli migliori, hanno dovuto sempre lottare con una controparte sconosciuta e non percepibile, che gli errori della umanità, sono stati spesso sempre gli stessi, in un continuo susseguirsi di cicli, forse molto più lontani di quanto ci sia possibile immaginare... Ovviamente, con le sue bellissime varianti...di dualità. Ma ritorniamo allo scopo di tutta questa creazione misteriosa... Intanto esaminiamo se il suo pensiero possa avere una reale attendibilità... Se torniamo indietro di qualche secolo, dobbiamo convenire che i nostri avi, avevano familiarità con fate, folletti, fantasmi e demoni, mentre i nostri contemporanei, oggi, hanno familiarità con creature di altri mondi, appunto gli alieni, buoni o cattivi, ciò non ha importanza.

 

Lo scopo?, francamente non saprei con certezza, ma resta da capire se questo Superspettro, sia un super-computer predisposto per questo, oppure una vera e propria entità sconosciuta, in qualità di super-computer, nasconderebbe comunque dietro di sè un creatore o creatori, e quindi dobbiamo domandarci se tale creatore sia sempre presente, se sia ancora in vita?

Ma anche se fosse invece una Entità misteriosa ed intelligente, non abbiamo alcuna cognizione sulla sua intelligenza così lontana e misteriosa, e soprattutto sui suoi scopi. A meno che, come qualcuno alla fine ha ipotizzato, non sia tutto un grande gioco, per divertire chi sa chi..., non certo noi... Un altro ufologo Jacques Vallées, ci descrisse invece la famosa dimensione di Magonia, una dimensione collocata in un universo diverso dal nostro, abitato da fate, gnomi, elfi etc..., in determinate condizioni sia gli abitanti di Magonia, sia quelli del nostro pianeta possono interagire.

 

Purtroppo anche in questo caso, la dimensione di Magonia, pare cospirare e manipolare gli umani dagli albori della nostra comparsa. Secondo Jacques Vallées, Magonia controlla il nostro mondo, perché il comportamento dell'umanità, potrebbe influenzare il loro mondo, con effetti negativi.

Qui, al contrario del superspettro lo scopo è chiaro... Ma è attendibile tutto ciò? Tutto è connesso, ormai lo sappiamo, e certo l'umanità, o almeno una sua parte, non è certo inoffensiva, la bomba nucleare scagliata su Hiroshima, è stata la dimostrazione della nostra tremenda pericolosità e crudeltà, incoscienza, stupidità alla ennesima potenza.

Mi chiedo però, per quale motivo, in quell'occasione, gli ipotetici abitanti di Magonia, non intervennero, non poterono o non vollero? Ritorniamo al nostro umile pensiero, e sul fatto che nulla di certo sappiamo, forse potrebbe esservi un piccolo frammento di verità, in ciò che questi due studiosi, esposero? Pensiamo agli sciamani che da sempre, ci mettono in guardia sui los voladores, entità inorganiche e molto intelligenti, che da sempre, pare, si nutrano delle emozioni degli uomini, e della nostra migliore energia.

I nostri sensi, percepiscono solo una piccola porzione della realtà, e questo è appurato dalla scienza, non siamo in grado di osservare l'infinitamente piccolo, se non con un microscopio, di udire rumori ad una determinata frequenza, quindi teoricamente neppure abitanti di altri mondi paralleli, che hanno una frequenza diversa dalla nostra, a meno che non siamo dotati di quella inspiegabile e strana paranormalità, a cui molti non credono. Il fatto è, cari amici lettori, che nulla sappiamo, e che assorbiti dagli eventi del nostro vivere, belli o brutti che siano, spesso non ci concediamo uno sguardo più ampio, restiamo incollati alla nostra concezione di vita limitata, credendo che tutto si risolva naturalmente, e se così non fosse?

 

Se come osservatori partecipativi, fossimo davvero volenti o nolenti, costretti ad imparare a costruire la nostra vera realtà, sciogliendo i nodi che ci legano a qualcosa di imponderabile, non conosciuto e ostile, per riuscire a volare liberi, finalmente come aquile e non come polli, per ritornare alla nostra autenticità e regalità? Essere accuditi è così bello e comodo, la tranquillità e la pace è ciò che ogni essere umano cerca sempre, mi chiedo se gli sciamani veri, non abbiano ragione a ritenerci solo dei primati, a volte illusi da sogni inutili, e da ambizioni insignificanti.

Quando pensiamo allo spazio, la nostra immaginazione è stimolata dai pensieri di esseri viventi che forse lo abitano. Così le idee su alieni e visitatori alieni sulla Terra nascono naturalmente dall’immaginazione dell’umanità. Ma la verità è che gli esseri umani hanno disegnato alieni molto tempo prima e

che fossimo in grado di volare nello spazio. Su tutto il pianeta, in molte civiltà diverse, troviamo immagini e storie di veicoli spaziali ed esseri viventi in visita con poche caratteristiche umane.
Troviamo inoltre testimonianze di umani che dicono che noi stessi abbiamo origine dai cieli. Fra coloro che insegnano un’origine divina per noi c’è Gesù stesso che disse a Nicodemo: “Nessuno è asceso al cielo che non sia disceso dal cielo, anche il Figlio dell’uomo che è in cielo.” (Giovanni 3,13). Ora gli scienziati riconoscono che la stessa materia del nostro essere fisico proviene dalla polvere di stelle e dalle comete.
Le letture di Edgar Cayce della Registrazione Akascica dichiarano che siamo davvero venuti dallo spazio, dai cieli, ma non come polvere di stelle materiale o come residui di comete. Siamo venuti come esseri di energia vivente con menti superiori, molto tempo prima della nostra evoluzione fisica attraverso la materia. Cayce predisse che l’umanità si sarebbe unita alla “gente dell’universo” per condurre di nuovo la vita di esseri celestiali dallo spazio, rendendo la vita terrestre un ricordo vago ma importante.

 

Vale a dire, la natura della realtà ET è molto simile alla nostra, solo che loro stanno usando uno spettro più ampio della realtà per il viaggio interstellare, le comunicazioni e mansioni connesse. Tale più ampio spettro attraversa i fenomeni che alcuni hanno definito inter-dimensionali, appartiene alla stessa realtà, ma a livello più fine, più sottile e al momento non misurabile dai nostri dispositivi scientifici in ambito di ricerca civile.

 

Da anni alcuni studiosi della scienza va sostenendo teorie che si riallacciano alla possibile esistenza di un Universo iperdimensionale. Per conto dell’Ufologia, esperti come lo psichiatra di Harvard John Mack e l’astrofisico Jacques Vallée sostengono che, nel frattempo l’origine extradimensionale degli alieni non sia certa, di sicuro essi sono capaci di viaggiare dimensionalmente. Inoltre,i velivoli o macchine, che noi definiamo UFO, sembrano poter apparire e svanire di colpo, quasi attraversando portali dimensionali, appartenendo dunque a strani mondi, o realtà parallele, con prerogative e leggi fisiche diverse da quelle a noi note. Se pellicole e libri di fantascienza ci hanno abituato a questa terminologia, difficile chiarire si tratti solo di fantasie. Eppure, volendo concepire l’idea di dimensione parallela, ci si accorge che non si tratta di fantasie, ma che tutto si basa su concreti possibilità scientifici, che si esplicano nell’ ambito della fisica quantistica.

Teniamo conto che la cosidetta invisibile quinta dimensione contiene il 90% dell’universo, quindi è quasi totale la nostra non consapevolezza di questo potenziale, che a quanto pare potrebbe dare la certezza solutiva dei viaggi interstellari e scorciatoie spazio tempo.

 

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11 novembre 2019 1 11 /11 /novembre /2019 23:32

Vi è mai successo di incontrare qualcuno e poi sentire un senso di spossatezza, un cambio repentino d’umore, pensieri negativi che assillano? Se vi è successo probabilmente vi siete imbattuti in un vampiro emozionale. Il “vampiro emotivo”si nutre e della vostra sensibilità o emotività.

I vampiri sono ovunque, in ufficio, nei centri commerciali, in palestra, in casa. Possono essere chiunque, si possono nascondere sotto molte vesti e possono assumere i connotati di amici e parenti…..può essere il collega di lavoro, il capo, un amico, la moglie, il marito, la fidanzata.

I vampiri emozionali non sono sempre consapevoli del loro ruolo e spesso non sono nemmeno persone cattive.
Siamo di fronte a persone che invadono la nostra libertà senza porsi alcun limite e che sono convinte che tutto il resto dell’umanità sia stata creata per soddisfare i loro bisogni. Sembra una persona normale ma, lentamente, dopo essersi conquistata la vostra simpatia, inizierà a succhiare tutte le vostre energie emozionali.

Alcuni hanno bisogno della nostra energia e della nostra luce per sopravvivere, incapaci di farlo contando solo sulla propria. Insufficiente o negativa che sia. Altri, i più pericolosi, quell’energia e quella luce che emaniamo, desiderano solo smorzarla, fino a spegnerla.

 

Il Vampiro energetico inconsapevole

 

Il Vampiro energetico non deve avere per forza intenzioni maligne. Anzi, molti si trovano nella cerchia degli amici o in famiglia. Di solito sono persone molto fragili, spaventate, prive di qualunque autonomia emotiva, bisognose di costante attenzione, che vedono negli altri solo la stampella necessaria per fare il prossimo passo.
Al contrario, alcune sono persone talmente esuberanti da travolgere con la loro vitalità tutto ciò che le circonda, incuranti dell’effetto ciclone che possono avere sul prossimo.

Ci sono poi le persone prive di qualunque senso pratico, che navigano a vista, sempre alle prese con problemi complessi, su cui chiedono continuamente consigli che non seguiranno mai. Che dopo aver ingarbugliato fino all’inverosimile le situazioni, pretendono il tuo aiuto per uscirne. Sono convinti che tu sia sempre lì, pronto a intervenire per togliere loro le castagne dal fuoco. Persone che, più che un amico o un parente, ti vedono come un Pronto Soccorso emotivo e pratico, sempre aperto.

In realtà, è difficile ammettere che in famiglia o tra gli amici più stretti, si celi un Vampiro energetico pronto a dissanguarci. Per affetto o consuetudine, tendiamo a minimizzare le avvisaglie e a giustificare in ogni modo comportamenti atti a spremere ogni goccia della nostra energia vitale.

Il Vampiro energetico consapevole

 

Il Vampiro energetico consapevole, colpisce sapendo di colpire. E’ abbastanza riconoscibile e di solito ce lo troviamo intorno senza aver fatto molto per attirare la sua attenzione. Forse perché siamo stati noi ad aver attirare la sua. Sono persone che fanno di tutto per entrare a forza nella nostra vita, usando diverse chiavi d’accesso e sono abbastanza riconoscibili.

Alcuni chiedono continuamente conferma alle loro parole, nel tentativo di deviare le tue idee e far sì che avvalori le loro. Il vittimista, che usa le sue sciagure e sofferenze, per entrare nelle tue grazie e nutrirsi della tua energia per superarle.

Quello che ti sta costantemente addosso, che ti travolge con i suoi discorsi incurante delle tue opinioni; che vive aggrappato agli altri, per riuscire a galleggiare nel suo piccolo mare di solitudine.
Altri si celano dietro un apparente distacco, parlano molto poco di se stessi e fanno sì che la loro vita rimanga un arcano. Attaccano per lo più persone influenti o in posizioni di comando, da poter manipolare per i loro scopi e per appagare la loro sete di potere frustrata.

 

In sintesi, come si riconoscono?
  • Amano nascondere le loro battute offensive in un atteggiamento di falsa cordialità e amicizia
  • Criticano il comportamento degli altri e sono pronti a sfruttare le ingenuità degli altri per poterne trarre un vantaggio personale
  • Non rispettano nessuna regola e vedono le relazioni interpersonali come qualcosa da poter sfruttare a proprio vantaggio
  • Di solito hanno un atteggiamento amichevole che nasconde il loro vero intento che è quello di servirsi degli altri per ottenere dei benefici senza dare nulla in cambio
  • La loro strategia è quella di dare alle loro vittime l’illusione della loro disponibilità che non si concretizzerà mai

Quali altre strategie adottano?

Una strategia che viene adottata frequentemente dal vampiro è quella del ricatto emotivo che sfrutta facendo sorgere in noi dei forti sensi di colpa che lo aiuteranno a manipolarci con maggior facilità.

Un altra tattica è quella del vittimismo emotivo che mettono in atto impersonando il ruolo della vittima.

Ecco 17 tipologie di vampiri energetici che distruggono la felicità

Ne esistono davvero tanti e ciascuno ha origini ben precise, ma anche se ogni tipologia di Vampiro energetico segue un diverso modus operandi, lo scopo è comune a tutti. La loro sopravvivenza a discapito del tuo benessere.

Il problema è che i vampiri emozionali non solo ci provocano un disagio momentaneo, ma, a forza di rapportarci con loro giorno dopo giorno, ci causano grande stress e angoscia, non solo a livello emotivo, ma anche fisicamente. In realtà, non possiamo dimenticare che le emozioni sono contagiose e che gli stati emotivi negativi mantenuti nel tempo possono dare origine a numerose malattie. Quindi il primo passo per affrontare i vampiri emozionali è imparare a distinguerli. Per approfondimento leggi “Vampiri emozionali, come riconoscerli”

1 Adulatore
E’ abituato a riempire gli altri di complimenti falsi e di lodi non sincere.

2 invidioso
Si sente inferiore ed è costantemente invidioso delle doti o dei successi ottenuti da amici e parenti.

3 pettegolo
Attacca sempre bottone ed ama parlare dei fatti degli altri. Non gli sfugge nessun dettaglio che poi prontamente riporta a chiunque gli capiti a tiro.

4 autoritario
Impone la sua presenza facendo leva sulla sua presunta superiorità; non ammette che venga offuscata la sua autorità e si sente soddisfatto quando riesce a controllare qualcuno.

5 appiccicoso
Stabilisce dei legami stretti ed indissolubili con le persone che sceglie. E’ il suo modo per approfittare della loro linfa ed energia vitale.

6 controllore
Con l’astuzia si intromettono nella vita altrui riuscendo a controllarla e ad imporre la loro volontà. Per mantenere il controllo fanno ricorso al senso di colpa.

7 pessimista
Ha una visione pessimistica e negativa della vita e non perde occasione per piangersi addosso.

8 approfittatore
E’astuto e particolarmente abile nell’ottenere dagli altri ciò che desidera.

9 chi rinfaccia
E’ una persona che ha il vizio di rinfacciare tutto, comprese le azioni mai compiute.

10 altruista
Sembra ben disposto verso gli altri invece si nutre della loro energia lasciandoli stanchi ed indeboliti.

11 ipocondriaco
Sempre malato, le patologie sono il suo unico argomento. Affossa chi lo ascolta con il racconto dettagliato dei sintomi che lo affliggono.

12 contestatore
E’ un vampiro energetico sempre pronto alla protesta e alla contestazione. Il suo atteggiamento è di prevaricazione e violenza.

13 irascibile
Perennemente corrucciato ed arrabbiato con il mondo intero si sfoga con gli altri, subissandoli con il suo cattivo umore.

14 negativo
Basa il suo potere su assurde profezie catastrofiche con le quali mira a terrorizzare le persone con le quali vive. Utilizza la paura ed il timore per indebolire e poter rovinare la felicità altrui.

15 derelitto
Per far presa mette in evidenza la terribile condizione nella quale vive. Cerca di mettersi al centro dell’attenzione puntando sui problemi che gli rendono la vita impossibile.

16 illuminato
E’ un vampiro energetico che si spaccia per una grande personalità mentre non riesce a far altro che assorbire la linfa vitale di chi gli sta accanto.

17 moralista
Si tratta di persone che si ergono a giudici degli altri e non esitano ad imporre schemi e regole.

Quali sono i sintomi?

Se siete caduti nelle mani di un vampiro energetico vi accorgerete immediatamente che la sua presenza vi metterà di cattivo umore, se il legame che si crea tra voi è di dipendenza, però, potrebbe avvenire l’esatto contrario (provocando in voi malumore, quasi un bisogno morboso e malsano)… vi toglierà comunque energia, lasciandovi stanchi e demotivati.

Malgrado il suo atteggiamento amichevole avrete la sensazione che questa persona non vi rispetti e la sua presenza vi darà fastidio e imbarazzo.

Il vampiro potrebbe anche provocarvi dei forti mal di testa, stanchezza eccessiva, sensi di colpa e insicurezza; proverà sicuramente a farvi isolare da amici e familiari così che avrete solo lui come unico referente ed allora sarà difficile sfuggirgli o separarsi da lui.

Ricordate

Con questa tipologia di persone non vale la pena perdere tempo, difficilmente cambieranno e non si meritano la vostra considerazione……

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28 settembre 2019 6 28 /09 /settembre /2019 23:00

“Cos’è la coscienza? Io credo che siamo in grado di rispondere a queste domande, anche se le risposte non hanno un consenso totale nella comunità scientifica. Con la scoperta del campo unificato, il cosiddetto campo della superstringa, siamo in grado di comprendere che la vita è fondamentalmente ‘Uno’. Alla base della diversità della vita c’è ‘unità’.  Alla base, ‘io e te siamo uno’. È questa unità, alla base di mente e materia, è coscienza, coscienza universale. C’è questa profonda comprensione che la coscienza non è creata dal cervello, che non è semplicemente il risultato di una reazione molecolare, di processi chimici nel cervello, ma è l’aspetto fondamentale in natura, è il nucleo essenziale della natura, quello che chiamiamo il ‘campo unificato’.”

John Hagelin. (Fairfield, 9 giugno 1954) è un fisico teorico quantistico statunitense di fama mondiale, specializzato nella teoria delle superstringhe. Noto per le sue ricerche nelle teorie di unificazione dei campi. Maharishi lo considerava essere ‘la voce del Campo Unificato’.

“Tutta la materia origina ed esiste solo in virtù di una forza, che porta la particella di un atomo allo stato vibrazionale, e che tiene assieme questo piccolissimo sistema solare dell’atomo. Dobbiamo assumere, dietro a questa forza, l’esistenza di una mente cosciente ed intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia.”

Max Planck. Karl Ernst Ludwig Marx Planck, detto Max (Kiel, 23 aprile 1858 – Göttingen, 4 ottobre 1947), è stato un fisico tedesco. Ha ideato la teoria dei quanti e la meccanica quantistica che, insieme con la teoria della relatività di Albert Einstein, è uno dei pilastri della fisica moderna.

“Ad un livello molto profondo la materia e la coscienza sono completamente inseparabili e interconnesse, proprio come in un videogame il giocatore e lo schermo sono uniti dalla partecipazione in un processo comune. In questa visione, la mente e la materia sono due aspetti di un unico tutto e non sono più separabili di quanto non lo siano la forma e il contenuto. A livelli molto profondi la coscienza dell’umanità è una. Questa è una certezza virtuale perché anche nel vuoto la materia è una, e se noi non vediamo questo, è perché siamo ciechi di fronte a questa realtà… Vorrei dire che nel mio lavoro scientifico e filosofico il mio principale interesse è stato di comprendere la natura della realtà in generale e della coscienza in particolare come un tutto coerente, che non è mai statico o completo ma che è un processo senza fine di movimento e di apertura… Come un’attenta osservazione mostra, uno può sentire un senso di flusso nella corrente della coscienza che non è dissimile dal senso di flusso nel movimento della materia in generale. Non potrebbe dunque il pensiero stesso una parte della realtà come un tutto?’ ‘La nozione di identità permanente andrebbe messa da parte. Questo sarebbe terrificante all’inzio. La mente presente, identificata com’è con la personalità, reagirebbe per proteggere il senso di “sè” personale contro tale terrore.”

 

David Bohm. (Wilkes-Barre, 20 dicembre 1917 – Londra, 27 ottobre 1992) è stato un fisico e filosofo statunitense. Ha elaborato la cosiddetta interpretazione di Bohm della meccanica quantistica (nota anche come teoria De Broglie-Bohm). Bohm ha inoltre elaborato la cosiddetta teoria olografica, per cui nell’universo esisterebbe un ordine implicito (implicate order), che non vediamo e che Bohm paragona ad un ologramma, nel quale la sua struttura complessiva è identificabile in quella di ogni sua singola parte, e uno esplicito (explicate order) che è ciò che realmente vediamo.

“La coscienza è il teatro, e precisamente l’unico teatro su cui si rappresenta tutto quanto avviene nell’Universo, il recipiente che contiene tutto, assolutamente tutto, e al di fuori del quale non esiste nulla. La sola possibilità è di accettare l’esperienza immediata che la coscienza è un singolare di cui non si conosce plurale; che esiste una sola cosa, e ciò che sembra una pluralità non è altro che una serie di aspetti differenti della stessa cosa, prodotta da un’illusione (il maya indiano); la stessa illusione è prodotta da una serie di specchi, e allo stesso modo Gaurisankar e il monte Everest risultano essere la stessa vetta vista da differenti vallate.”

Erwin Schrödinger. Erwin Rudolf Josef Alexander Schrödinger (Vienna, 12 agosto 1887 – Vienna, 4 gennaio 1961) è stato un fisico e matematico austriaco. È noto per i suoi contributi alla meccanica quantistica, in particolare per l’equazione d’onda, poi chiamata equazione di Schrödinger in suo onore, per la quale vinse il Premio Nobel per la fisica nel 1933, e per il famoso esperimento mentale del gatto di Schrödinger.

“La coscienza è il fondamento dell’esistenza. In cui il cervello è una possibilità materiale, che può essere un canale di espressione della coscienza, e tuttavia non è che un epifenomeno della coscienza stessa. La coscienza è il fondamento dell’esistenza al di là del cervello e di qualsiasi e di qualsiasi cosa possiamo immaginare, ipotizzare o intuire. È incredibile, per me, che tutte quelle persone intelligenti capaci di costruire grandi acceleratori e condurre ricerche, diciamo così, avventurose, non nutrano poi il minimo dubbio sulla loro metafisica di base, secondo la quale tutto è solo e unicamente materia. La mente, la consapevolezza, non sono altro che epifenomeni del cervello. Se davvero fossimo fatti in questo modo, non esisterebbe il libero arbitrio, la libertà di dare un nuovo significato alle cose. In altre parole, non avremmo alcuna creatività. Dobbiamo porre la nuova concezione della consapevolezza mondiale alla base di tutto l’essere, perché la fisica quantistica ci insegna ad includere tutte e quattro queste esperienze. La fisica quantistica semplicemente afferma che se la materia consiste in possibilità di consapevolezza, allora anche la mente, le energie vitali che percepiamo e gli archetipi che intuiamo possono rientrare tra le possibilità della consapevolezza, e se qualcuno solleva l’obiezione del dualismo, la mia risposta è molto semplice: qual è il mediatore tra la mente e la materia? La consapevolezza. E in che modo si attua questa mediazione? Tramite la comunicazione non-locale, una comunicazione che non richiede segnali, perché essi fanno tutti parte della consapevolezza stessa. La consapevolezza interagisce con se stessa. Non richiede segnali locali, per cui non viene violata nessuna legge fisica. La consapevolezza è il fondamento di tutto l’essere, inclusa la materia. La materia consiste di onde di possibilità tra cui la consapevolezza può scegliere. Considerando le cose in questo modo, si possono spiegare anomalie come l’effetto osservatore, paradossi come quello della misurazione quantica e molti altri ancora. Prima ho cominciato a spiegare il paradosso della percezione. Tutte queste cose possono essere spiegate benissimo dalla nuova scienza. Di fatto, stiamo assistendo alla nascita di una scienza libera da paradossi, a patto che cominciamo a lavorare con l’idea che la consapevolezza è il fondamento di tutto l’essere.”

Amit Goswami, fisico quantistico nato in India, ha conseguito il dottorato in Fisica nucleare teorica all’Università di Calcutta nel 1964. È stato professore di Fisica all’Università dell’Oregon fino al 1968; attualmente insegna all’lnstitute of Noetic Sciences, ail’Holmes Institute di Los Angeles, all’UNIPAZ in Brasile, alla Theosophical Society, all’Holma College of Holistic Studies in Svezia, al Sivananda International Yoga and Vedanta Centers. È autore di cinque libri.

“C’è una sola Anima nell’universo. Una Coscienza capace di far venire alla luce una realtà e toglierla dalla manifestazione. Se hai questa esperienza è perché ti sei identificato o stai lavorando per riconoscere questo tipo specifico di consapevolezza o ne fai parte. Non è che tu abbia una mente e il signor Jones un’altra e la signora Smith un’altra ancora, ma tu, Jones e Smith siete una mente sola. Il riconoscere che sei una sola mente – mentre può apparire spirituale, bello – dal punto di visto quantico puoi darne una prova logica. Questo accendersi e spegnersi della realtà è una parte molto importante: indica che la mente o questa Mente unica fa parte del mondo fisico. La realtà non è solo il mondo fisico, è la relazione della mente con il mondo fisico che ci procura la percezione della realtà. Non c’è realtà senza la percezione di quella realtà. Quello che potrebbe essere la realtà senza quella percezione della realtà è inconoscibile. Non sappiamo che cosa sia. Possiamo solo assumere che è quello che è, quando non l’osserviamo – una supposizione densa di problemi. Vi è un antico problema filosofico di questo tipo: sono in una stanza e osservo un giardino da una finestra. Decido di lasciare la stanza, vado in quella attigua, chiudo la finestra, creando il buio completo. Risultato: cosa accade al giardino? La risposta è: se fossi la sola coscienza che è mai esistita ora ed in futuro, il giardino sparisce all’istante in cui vado nella stanza buia. La gente lo trova incomprensibile. Allora la questione è la seguente: supponiamo che vi sia un’altra persona che continua a guardare e a vedere il giardino ed io sono nella stanza buia, che cosa mi dice questo? In fondo ci dice che una parte di te vede la luce e una parte di te osserva il buio. Ma tu stesso non sei né nel buio né nella luce completamente. Sei una sola coscienza in quello che sembra diviso in due parti, ma è pur una sola coscienza. Anche se sembra essere in due posti diversi, non lo è. Se supponi che vi è una coscienza separata o menti separate nel mondo, sei in un paradosso, poiché dal tuo punto di vista, se sei una mente sola, se guardi il mondo, lo esamini e cerchi di capire come funziona, concludi scientificamente che la fisica quantica governa queste leggi operative. Esiste da piu’ di 100 anni e le sue leggi funzionano universalmente. Quello che preannuncia riguardo al mondo non è come il mondo sembra apparire. Preannuncia strani accavallamenti di realtà, realtà parallele e oggetti che esistono in due luoghi allo stesso tempo e questo tipo di cose. Allora ti domandi: com’è che gli oggetti non appaiono in due posti diversi allo stesso tempo, il mondo sembra coincidere ed appare unico? Secondo la fisica quantica questi paradossi sono spesso risolti: ossia quando ha luogo un’osservazione tutto quanto cade insieme in una realtà singola e non multipla. Questo è quanto fa la mente.”

Fred Alan Wolf, chiamato anche Dottor Quanto, Oltre ad essere un fisico quantistico e uno scrittore, ha insegnato in numerose università, in USA e in Europa. La sua passione e la sua competenza nell’ambito della fisica quantistica e negli studi sulla coscienza emergono con evidenza dalle sue numerose pubblicazioni scientifiche. Fred Alan Wolf durante la sua vita ha incontrato e collaborato con alcuni dei più famosi scienziati del nostro tempo, tra cui Bohm, Feynman e Heisenberg.

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28 settembre 2019 6 28 /09 /settembre /2019 23:00

La ragazza in questione che oramai tutti conoscono per le sue imprese atte a fare conoscere in maniera globale un sostanziale problema legato a inquinamento e maltrattamento del pianeta, non è stata la prima a fare parlare di se. Altri giovani hanno fatto imprese simili e ne hanno pagato un prezzo molto alto.

Greta va in missione

(Fotogramma/Ipa)

Greta Thunberg è intervenuta a fianco del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, dando il via al Youth Climate Summit all’Onu. Ha parlato con passione, attaccando duramente i leader mondiali presenti: «Tutto questo è sbagliato. Io non dovrei essere qui. Dovrei essere a scuola, dall’altra parte dell’oceano. Eppure venite da noi giovani a parlare di speranza? Come osate! Mi avete rubato i sogni e l’infanzia con le vostre parole vuote. E io sono una delle più fortunate. Le persone stanno soffrendo. Le persone stanno morendo. Interi ecosistemi sono al collasso. Siamo all’ inizio di un’estinzione di massa. E tutto quello di cui parlate sono i soldi e le favole dell’eterna crescita economica. Come osate!… Abbiamo mostrato che siamo uniti, e che noi giovani siamo inarrestabili… Milioni di persone in tutto il mondo, soprattutto giovani, ieri hanno marciato e chiesto vere azioni sul clima».

Queste sono delle parole che Greta ha detto per sensibilizzare un mondo oramai vittima del dio denaro e della insoddisfazione della vita per come la viviamo.

In molti la deridono, la sbeffeggiano e la insultano: probabilmente quello che esprime una ragazzina dovrebbe essere già compreso da miliardi di persone che solo trovando delle soluzioni dai leader mondiali, forse e dico forse, qualche decennio potremmo recuperarlo per le generazioni future.

Si parla di futuro, senza capire che se respiriamo e possiamo vivere in questo pianeta non è grazie all' uomo ma ad un ecosistema che non ha dovuto creare delle difese contro un predatore. Fino a che punto possiamo essere sicuri che niente potrà innescare una reazione del mondo vegetale nei nostri confronti? Rideremo sempre e volgeremo lo sguardo in basso, continuando a seguire le volontà di altri leader?

 Il fatto strano è che a Greta non l’hanno attaccata solo quei settori politici ed economici che temono possibili danni ai loro interessi, ma anche alcuni di coloro che dovrebbero appoggiare i contenuti e gli allarmi che Greta sta inviando al mondo intero. Viene accusata di non essere spontanea e di essere guidata da persone interessate; di godere di una notorietà immeritata, cito uno di questi commenti: «non ha mai fatto nulla di concreto (ripulizia ecc., insomma non si è mai sporcata le mani). Poi ci sono io che faccio nel mio piccolo le mie opere di bene però riesco solo a catturare l’interesse e la partecipazione di poche persone perché non sono un VIP… Quindi mi dà davvero fastidio che lei super seguita e acclamata non si sporchi le mani e coinvolga anche tutte quelle persone».

Da quasi 40 anni parecchi scienziati ci avvertono che, se non cambieremo il nostro modello di vita e di inquinamento, la terra cesserà di essere un pianeta vivente, ma chi governa il mondo non ha fatto nulla di concreto, solo tanti discorsi e promesse.

Il 22 giugno 2019, un comitato formato da un centinaio di studiosi e scienziati, tra cui Franco Prodi e Antonino Zichichi, rivolse un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed ai Presidenti del Consiglio, della Camera e del Senato, contenente “un caloroso invito ai responsabili politici affinché siano adottate politiche di protezione dell’ambiente coerenti con le conoscenze scientifiche”. In particolare, spiegarono, “è urgente combattere l’inquinamento ove esso si presenti, secondo le indicazioni della scienza migliore. A tale proposito, è deplorevole il ritardo con cui viene utilizzato il patrimonio di conoscenze messe a disposizione dal mondo della ricerca e destinate alla riduzione delle emissioni antropiche inquinanti, diffusamente presenti nei sistemi ambientali, sia continentali che marini. Bisogna però essere consapevoli che l’anidride carbonica di per sé non è un agente inquinante. Al contrario, essa è indispensabile per la vita sul nostro pianeta…”

Aggiunsero poi: “Il riscaldamento globale antropico è una congettura non dimostrata e dedotta solo da alcuni modelli teorici climatici… È scientificamente poco realistico individuare, nelle emissioni umane, praticamente l’unica causa del riscaldamento osservato dal secolo passato ad oggi e, quindi, le previsioni allarmistiche per il prossimo futuro, dedotte da modelli climatici proponenti tale ipotesi, non sono credibili…”.

Molti soggetti, interessati a mantenere lo status quo, hanno utilizzato queste affermazioni, che contestano i modelli teorici di previsione climatiche, per negare la situazione di estremo pericolo che sta vivendo il nostro pianeta e quindi la necessità di ridurre i fattori inquinanti, dimenticando volutamente che l’appello invita i politici a legiferare per diminuire drasticamente e presto l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo,

L’uomo più ricco d’Europa, Bernard Arnault, mentre parlava con i giornalisti all’evento sulla sostenibilità del gigante del lusso a Parigi, ha criticato l’attivista climatica Greta Thunberg per quello che ha definito il suo “arrendersi al catastrofismo”.

Al sorprendente fatto ha dedicato un articolo Forbes.com. Arnault, il cui gruppo Lvmh è a capo di brand di lusso come Fendi, Christian Dior e Givenchy, ha parlato della campagna pubblicitaria dell’adolescente nei commenti riportati da AFP: “Trovo che le sue opinioni siano demoralizzanti per i giovani. È una ragazza dinamica, ma lei si arrende completamente al catastrofismo”.

Sostenendo i propri obiettivi green Arnault ha dichiarato: “Riteniamo che gli obiettivi ambientali siano una fonte di innovazione, creatività, eccellenza e debbano essere prese in considerazione in tutte le attività di progettazione e produzione. Ci impegniamo ad accelerare il nostro lavoro in questo campo e ad andare ancora oltre”.

 

Marchi di moda come Lvmh sono sotto i riflettori degli attivisti del cambiamento climatico sulla loro sostenibilità e sulle catene di approvvigionamento. Lvmh ha promesso di ridurre le emissioni di carbonio del 25% entro il 2020 e rendere rintracciabile l’intera catena, compresa quella della pelliccia, per le singole aziende produttrici, entro il 2025.

Le critiche arrivano dopo appena due giorni dal momento in cui la sedicenne ha lanciato l’appello ai capi di Stato al vertice delle Nazioni Unite a New York per il loro “tradimento” nella lotta contro il riscaldamento globale.

Dopo essere stata raggiunta da milioni di giovani nelle proteste in tutto il mondo per chiedere un’azione di emergenza sui cambiamenti climatici, Thunberg ha detto alle Nazioni Unite: “Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote. Gli occhi di tutte le generazioni future sono su di voi. E se scegliete di fallire, vi dico che non vi perdoneremo mai. Non vi lasceremo andare via con questo. Proprio qui, proprio ora è dove tracciamo la linea”.

In conclusione, sia le critiche di pochezza scientifica dei vari negazionisti, che tentano di essere rassicuranti, sia gli attacchi manichei che vengono portati contro Greta, risultano essere negativi e fuorvianti nella lotta contro l’inquinamento e quindi per tutelare la vita sulla terra.

E con il minimo solare entrato in azione, probabile che il pianeta potrà avere qualche piccola modifica per i prossimi secoli con qualche grado in meno globalmente...o no?

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18 febbraio 2019 1 18 /02 /febbraio /2019 23:08
 

Gli Esseri di energia, chiamati anche Esseri astrali o Esseri di luce, sono forme di vita che mostrano aspetti esteriori o abilità attribuibili all'idea che non sono fatti di materia, ma composti da pura energia. Tali esseri compaiono in miti e leggende, storie sul paranormale e incontri ravvicinati con alieni e gli UFO.
Tra le presunte 
razze aliene ( Grigio, Nordico, Rettiliano ), è di certo quella maggiormente inquietante. Piuttosto che essere letteralmente composti di energia in senso fisico, gli Esseri di energia sono tipicamente rappresentati come composti da un fluido incandescente semitrasparente, ed hanno qualcosa in comune con le rappresentazioni di fantasmi. Questi esseri di luce, durante le loro rarissime apparizioni, si sono mostrati in 3 modi:

 

  1. come blocco indistinto di luce brillantissima
  2. Come qualcosa di "vivo ma amorfo", che tende ad assomigliare vagamente ad una figura umana che irradia una forte luce tutto attorno.
  3. Come essere umanizzato solo nella parte superiore, senza lineamenti sul viso e con un'aureola di luce più intensa. Chiaramente, quest'ultimo tipo di apparizione rappresenta gli esseri angelici che si muovono nello spazio svolazzando lievemente, quasi fluttuando a pochi centimetri da terra.

 

Questi esseri sarebbero in grado di comunicare telepaticamente e trasmettere sensazioni di un grande benessere. Molti li identificano come l’essenza del tutto, cioè, il limite estremo che può raggiungere “la vibrazione energetica” che tutti gli esseri viventi producono, in poche parole, l’ultimo stadio a livello materiale.
Alcuni addotti sostengono che sia possibile mettersi in contatto più facilmente durante il sonno, più precisamente, durante la fase dove il soggetto "sogna", questa capacità è normalmente più sviluppata nelle persone che innatamente producono "
sogni lucidi", cioè, che si rendono conto che stanno sognando.
Chiedendo più nel particolare agli addotti che hanno avuto a che fare con questi esseri, riportano tutti la stessa versione:

 

"Esseri, che potete chiamare extraterrestri o angeli, la cui missione è non solo di fare evolvere la coscienza umana, ma anche di inviare molto Amore ed energie speciali sulla Terra e su tutto ciò che vive, per permettere a questa vita di passare , alla fine del ciclo, nella dimensione superiore, siamo venuti per aiutarvi ad evolvere nell'equilibrio".

 

 

Reiki "Esseri di luce"
 
 
 

Esseri di luce di Walter Rasini

Esseri di luce by Walter Rasini
Esseri di luce by Walter Rasini
 

❖ Recensione del libro

Dover recensire l'opera prima di Walter Rasini non è cosa facile. Innanzitutto chi è Walter Rasini?

Ma soprattutto come catalogare la sua esperienza personale ? Dovendo scrivere un articolo anche per i non addetti ai lavori, mi trovo nel difficile compito di dover essere esaustivo, mantenendo però, una sospensione del giudizio, che peraltro è obbligatoria per chi si avvicina per la prima volta a certe tematiche. Ormai è da anni che seguo Walter Rasini nel suo lavoro solitario e ostentatamente oserei dire al di fuori dei mass-media. Sì, perchè lui ,Walter Rasini, rifugge sia dalla televisione che dalla rete, considerandoli canali pericolosi per la sua missione, canali importanti per una comunicazione globale, ma altresì controllati da poteri forti e occulti che bloccherebbero, se non peggio, la purezza del suo messaggio. E' dall'anno scorso però, che il lavoro di Rasini subisce un'impennata con un calendario di conferenze sempre più fitto, e finalmente con l'uscita imminente ( non c'è ancora una data precisa ) del libro "Esseri di Luce".

Tutto, in questo suo ultimo progetto, è misterioso e segreto, a partire dalla casa editrice, ma per chi lo conosce bene, questa è la norma. Devo dire che ho avuto il privilegio di essere stato il primo recensore di questa opera che mi è stata consegnata da Rasini stesso in formato digitale, onore che devo sicuramente ascrivere alla nostra decennale amicizia.. Sin dalle prime pagine, Walter Rasini usa nei suoi stessi confronti, il termine "walk-in", parola di origine americana coniata per la prima volta da Jane Roberts agli inizi del 1970.

La traduzione di questo termine è quantomai ostica e letteralmente potrebbe suonare come "camminato-dentro" o "camminato-dall'interno" o anche "in-se-stesso-camminato". La traduzione più appropriata tuttavia è "posseduto", in quanto, con il termine walk-in, si indica una vera e propria scorporazione dell'anima-coscienza dal corpo fisico in favore di una reintroduzione animica esterna.

Nel 1979 Ruth Shick Montgomery contribuì a precisare il concetto di walk-in, concetto che giunge sino a noi praticamente invariato. Secondo Ruth, nel corso della storia dell'umanità i walk-in ci sono sempre stati e addirittura Thomas Jefferson fu posseduto da uno spirito guida durante la stesura della Dichiarazione di Indipendenza.
Il libro "Esseri di Luce" parte proprio da questa premessa , dalla constatazione che ci sono stati, ci sono e ci saranno sempre degli "uomini diversi", fatti di un' altra umanità, che poi la cultura dominante, avida di classificazioni, etichetterà come profeti, visionari, santi o semplicemente pazzi.
Il fenomeno di walk-in nella casistica conosciuta sopraggiunge quasi sempre in seguito a un'esperienza forte o addirittura traumatica e il caso Rasini non fa eccezione.

Egli sin da piccolo manifesta una vivace intelligenza e una forte dote introspettiva, qualità che non sempre riesce a coniugare con i progetti che sua madre ha per lui.

Antonia Rasini è infatti una suora mancata e vuole a tutti i costi portare il suo unico figlio verso una carriera cardinalizia.

Qui sta il primo momento di rottura drammatica con la famiglia, raccontato senza lesinare emozioni nella prefazione del libro: il giovane Walter scappa di casa e dopo una fuga rocambolesca viene ospitato da un suo zio che per coincidenza o per karma, come direbbe Rasini, insegna sanscrito all'università di Pisa. Nasce così l'interesse del futuro walk-in per la cultura orientale, che lo porterà in seguito ad un profondo riesame della sua vita e allo studio approfondito delle dottrine taoiste. Rasini si iscrive alla facoltà Media e Giornalismo di Firenze, dove si laurea con il massimo dei voti e si avvia ad una brillante carriera, collaborando con molte testate giornalistiche locali fino a quando un viaggio in Giordania gli cambierà la vita per sempre.

Durante una visita a Petra, l'antica capitale dei Nabatei, Walter viene preso da improvvise convulsioni; i primi soccorritori parlano di ipertermia, data l'elevata temperatura di quel pomeriggio di Luglio. Viene portato all'ospedale di Amman, dove i medici non riescono a diagnosticargli nulla, ma nonostante ciò, Rasini passa i successivi 7 giorni in preda a deliri dovuti ad una febbre altissima.

Le sue condizioni peggiorano progressivamente e gli viene data l'estrema unzione. Poi, un giorno, tutto finisce, la febbre scompare all'improvviso e la prima parola che affiora sulle labbra del redivivo Walter è "Metatron".

Da quel giorno tutto cambia. Riporto qui le sue esatte parole:

 

"Capii che qualcosa era successo dentro di me, qualcosa di indicibile, una forza misteriosa mi aveva toccato, anzi, mi guidava. Ero un eletto ? Un prescelto ?

Una voce mi diceva ( sì ), ma per quale missione rimase per anni un mistero".

 

Walter rientra in Italia, ma non sembra più la stessa persona di un tempo, il carattere solare ed estroverso sembra scomparso. Per la maggior parte del tempo è in preda a pensieri cupi, angoscianti, che lo portano all'isolamento e perde tutto: la fidanzata, gli amici, il lavoro.

Si barcamena tra lavoretti part-time come venditore porta a porta di aspirapolveri e macchine per far dimagrire, alla fine, trova un lavoro fisso ad un call-center. Dentro di se ,Walter sa che è l'arcangelo Metatron che lo possiede mentalmente, anche se il termine” possessione” in questo caso è inappropriato, perchè rimanda alle possessioni demoniache, mentre qui si parla di un' altra cosa. La coscienza di Walter Rasini a volte viene interrotta, disconnessa e al suo posto l'arcangelo Metatron parla e agisce in sua vece.

Walter rischia nuovamente il posto, perchè a volte Metatron si incorpora in lui durante l'orario di lavoro e le sue risposte alle chiamate tecniche degli utenti del call-center concernono il destino dell'umanità.

Giungiamo quindi alla metà del libro, all'apice della sua esperienza e qui la sospensione del giudizio di cui parlavo all'inizio dell'articolo è obbligatoria.

Una sera Metatron in persona si palesa nella camera da letto di Walter Rasini, attraversando la parete in fondo al letto che diviene bluastra e trasparente. L' aspetto dell'arcangelo lascia sconcertato il povero Walter, perchè non è angelico come si aspettava, semmai è più simile ad un astronauta o ad una gerarchia militare di qualche esercito cosmico.

Nel libro troviamo anche alcuni schizzi fatti da Rasini subito dopo l'apparizione. Quella sera stessa accade di tutto, nel senso, che l'essere parla nella mente di Walter e gli dice di essere Nubian, un ammiraglio Pleiadiano dell' Impero Stellare Galattico Riunito e che Metatron è solo la sua incarnazione per i terrestri. L'essere parla anche del compito specifico che ha Walter e della ragione del suo contatto multidimensionale con esseri di quinta densità. Rasini avrà successivi incontri con Nubian ( per l'esattezza uno al mese ) e verrà portato in ascensione fisica sull'astronave, dove conoscerà altre razze aliene, tra cui” i grigi”. Se si tratti di visioni di un folle o di eventi realmente accaduti è difficile dirlo: Walter Rasini appare sempre lucido, argomenta tutto nei minimi dettagli, è esaustivo, puntuale e, a differenza di altri contattisti, è pronto a giurare di avere delle prove inequivocabili a supporto dei suoi racconti. Chi lo ha seguito nelle conferenze o lo conosce personalmente ( come nel mio caso ), sa che è una persona squisita, sempre disponibile e generosa e, a prescindere dai racconti strabilianti che fa, la sua vera forza sta nel messaggio che porta all'umanità intera. Fin qui ho riassunto brevemente la prima metà del libro, ma sicuramente la parte più importante e che credo sia anche la molla che abbia spinto Walter a scrivere, è il messaggio di rinnovamento della coscienza che sta nella seconda metà del libro. "Esseri di Luce" in ultima analisi vuole essere un appello accorato al cambiamento, al rispetto per la Madre Terra, un incitamento al salto evolutivo come specie-umana non più legata alle catene dei beni-passioni materiali, ma proiettata nell'ascensione coscienziale a diverse e più alte mete evolutive. In quest'ottica, poco importa se il messaggio viene da Walter Rasini o da Nubian o da qualsivoglia essere multidimensionale, perchè a mio avviso, la sua importanza prescinde da tutto e da tutti. Walter Rasini ci porta per mano con sapienza, con una prosa fluida e gradevole lungo tutta la storia della sua vita e delle sue esperienze, per farci sublimare progressivamente in una spersonalizzazione dell'io e facendoci confluire nella coscienza cosmica.

 

 

Per chi ci crede o meno, questo libro è pieno zeppo di spunti di riflessione, ma la cosa più importante è che finalmente Walter Rasini ha capito qual'è il suo compito. Il libro si conclude con un vero e proprio scoop giornalistico riguardante una lunga e godibile intervista che Walter ( memore dei suoi studi universitari in giornalismo ) fa niente meno che al Capo Supremo Pleiadiano dell'Impero Stellare Galattico Riunito .

Il suo nome è impronunciabile, ma con buona approssimazione in lingua terrestre, assicura Rasini, suonerebbe come "Pushna".
Ah, dimenticavo! Si vocifera di un' edizione a tiratura limitata con in omaggio un cd, ma cosa vi sia registrato sopra proprio non saprei dirlo. Walter ha accennato a dei filmati e delle voci: che si capisca la pronuncia del nome del Capo Supremo, magari quell'impronunciabile"

 

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19 novembre 2018 1 19 /11 /novembre /2018 23:24

Probabilmente è la risposta più veritiera a molti fenomeni di presunta manifestazione spiritica, li dove l’entità manifestatasi adotta determinate caratteristiche che ben possono distinguerla da un ipotetica entità di altra natura (da intendersi quale essere a se stante ma in seguito sarò più chiaro)
– –
Il pensiero produce onde energetiche in grado di creare strutture psico-fisiche chiamate forme-pensiero.
L’attività del pensiero crea vibrazioni nel corpo mentale dell’uomo che irradiano nello spazio circostante e, alcune volte (più spesso di quanto si pensi), se il pensiero è abastanza forte, si può creare una “struttura energetica” vera e propria: la “forma-pensiero”.

Ogni pensiero produce delle onde che si propagano nello spazio circostante, in modo analogo alle onde create da una pietra che cade in uno stagno, con la differenza che il pensiero è in grado, teoricamente, di varcare varie dimensioni e non solo la nostra.
(Se questa mia ultima affermazione fosse esatta, l’uomo non sarebbe, a modo suo, un essere in grado di “esistere” contemporaneamente in più dimensioni?… tenderei a dire “si”)

Le vibrazioni del pensiero, man mano che si propagano, tendono ad incontrare altre menti ed i pensieri collettivi possono entrare, in qualche modo, in risonanza, questo spiegherebbe “lo stesso modo di pensare” dei compagni stretti, familiari ecc.

Detto ciò, possiamo ipotizzare l’esistenza di esseri, termine appropriato questa volta, nati dal pensiero di una o più persone che, essendo stato profondo, prolungato, permeo di desiderio e SENTIMENTO (odio, ira, amore ecc) da vita a vere e proprie forme di coscienza autonoma, la cui natura resta legata al pensiero o ai pensieri che l’hanno generata.

Questi esseri trarrebbero energia alla fonte, quindi sostentamento nel pensiero stesso, ergo potrebbero coscientemente influenzare il pensiero collettivo in modo tale da indirizzarlo su se stessi e fortificarsi, al punto di poter manipolare la realtà, sfruttare la materia elementale e servirsene per dotarsi di corpo fisico in grado di interagire sul piano materiale.

Molti antichi rituali di “maledizione”, non richiedevano il reale intervento dell’Entità X per operare il loro losco fine, sfruttavano invece il cerimoniale al fine di concentrare ogni pensiero e forza su un obiettivo che avrebbe creato la forma pensiero avente l’unico scopo di portare a termine la volontà del creatore.
Allo stesso modo, i miracoli, e molte apparizioni dei Santi, potrebbero essere legati alla forza della “preghiera” che agisce esattamente allo stesso modo ma per finalità opposte.

Le stesse religioni creano forme pensiero talmente sviluppate e potenti che ben si prestano a poter essere definite Dio, e affidano a queste “nuove” entità, tali poteri da poter addirittura influenzare il destino del creatore-uomo.
Ipotizzando altre intelligenze (spero più sviluppate dell’umana) su altri piani dimensionali, le forme pensiero create dall’uomo hanno potuto influenzare i destini di più dimensioni trasformandosi in esseri che, sfruttando canali e fonti energetiche alternative se non migliori, abbiano deciso di porre fine all’uomo stesso in differenti occasioni?
Ipotesi, personale e discutibile, folle forse, eppure io tendo a credere di essere su una nuova e giusta strada…
Poi forse sarò solo nel tranello di una forma pensiero, chissà!

Tenderei a credere che molti degli esseri descritti come l folletto X, oppure il mostro del lago Y, o ancora il fantasma di questo o quel castello, siano in realtà antiche forme pensiero che tentano di sopravvivere allo scorrere del tempo, il nostro tempo, perché ancora ad esso legate.
Poniamo un breve esempio:
Ipotizziamo che in casa di Tizio sia presente un’entità, da egli descritta come nera, fumosa, terrificante (ipotizziamo anche che Tizio abbia sognato questo essere e che dunque non fosse presente sul piano reale prima del sogno.
Tizio si auto convince dell’esistenza dell’essere a tal punto da crearlo, non solo, racconta la storia a 100 amici che provano angoscia, terrore, sospetto, riflettono sull’ accaduto, si tengono lontani dall’ abitazione per timore, in pratica alimentano l’entità che ora non è più solo legata al soggetto Tizio ma ai suoi 100 amici.
Ipoteticamente è nato un “fantasma” con caratteristiche antropomorfe e comportamentali fornitegli dalla collettività.

PER TALI MOTIVI SAREBBE INUTILE INDAGARE SECONDO METODICA CLASSICA, NON DOVREBBE ESSERE UTILIZZATA UNA SOLA TECNICA DI INDAGINE A FRONTE DI OGNI SEGNALAZIONE IN QUANTO ESSERI TEORICAMENTE DIFFERENTI DOVREBBERO ESSERE STUDIATI IN RELAZIONE AL SINGOLO CASO SOSPETTATO.

Non voglio minimamente affermare che non esistano entità aventi natura al di fuori dell’umana, ma sospetterei che anch’esse, fino allo stesso uomo, siano in realtà solo “forme pensiero” legate ad un’intelligenza esterna al nostro fattore, al di la dell’odierna concezione che tende sempre, maledettamente, a ragionare tra parametri e schemi preimpostati, escludendo centinaia di migliaia di ipotesi che potrebbero celare ogni risposta alle nostre domande; Ammesso che vogliamo realmente scoprire queste verità assolute.

Mario Contino, Presidente A.I.R.M. (Associazione Italiana Ricercatori del Mistero).

http://www.associazioneairm.it/

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